lunedì 2 gennaio 2012

Il demonio e la monaca: la Beata Eustochio


Tanti non ne conoscono l'esistenza, ma
 la Diocesi di Padova, anche grazie al prezioso lavoro di Mons. Brazzale, prosegue nel divulgare le virtù eroiche della monaca patavina, beatificata da Papa Clemente XIII.
Una Beata, Eustochio che merita sicuramente di essere scoperta, in un epoca in cui molti credenti (e molti sacerdoti) non credono all'esistenza del demonio e delle sue possessioni. Di seguito riportiamo qualche cenno sulla vita della Beata Eustochio (testo tratto da santiebeati.it):

La sua nascita non fu proprio legittima, Lucrezia Bellini nacque a Padova nel 1444, da una monaca del monastero benedettino di S. Prosdocimo e da Bartolomeo Bellini; a quattro anni il demonio s’impadronì del suo corpo, senza toglierle l’uso della ragione, tormentandola praticamente per tutta la vita. A sette anni fu affidata alle monache di San Prosdocimo che gestivano nel monastero una forma di educandato; la condotta della comunità non era proprio esemplare, ma Lucrezia agli svaghi mondani, preferiva il ritiro, il lavoro e la preghiera, era molto devota alla Madonna, a s. Girolamo e a s. Luca. Nel 1460 il vescovo Jacopo Zeno, alla morte della badessa, tentò d’imporre al monastero una maggiore disciplina, ma sia le monache, sia le educande, se ne ritornarono alle proprie case, rimase solo Lucrezia Bellini.

Giunsero allora in sostituzione nel monastero, le Benedettine provenienti dal convento di S. Maria della Misericordia, sotto la guida della badessa Giustina da Lazzara. Lucrezia ormai diciottenne, chiese di entrare nel loro Ordine e il 15 gennaio 1461, ebbe il nero abito benedettino, prendendo il nome di Eustochio; il demonio che da qualche tempo la lasciava in pace, si riaffacciò nel suo corpo, costringendola a fare atti contrari alla Regola, facendola addirittura esplodere in atti così chiassosi e violenti, che le consorelle ne furono terrorizzate e dovettero legarla per molti giorni ad una colonna.
Ma la quiete durò poco, dopo che Eustochio fu liberata, la badessa si ammalò di una strana malattia, fu incolpata lei, quasi considerandola un’ipocrita strega; fu chiusa in una prigione per tre mesi a pane ed acqua.
Ma tutte queste prove non avvilirono la novizia e a chi gli diceva di ritornare nel mondo o cambiare monastero, rispose che tutte quelle tribolazioni erano bene accette e che intendeva espiare la colpa da cui era nata, proprio là dov’era stata commessa; nella sua solitudine si confortava con la recita di un rosario o corona di salmi e preghiere, da lei stessa composte.
Una volta liberata, tornò ad essere tormentata dal demonio, con flagellazioni sanguinose, incontrollabili vomiti e altri strani patimenti che lei sopportava con inossidabile pazienza, ciò convinse le consorelle delle sue virtù e finalmente il 25 marzo 1465 fu ammessa alla professione solenne e come era usanza dell’epoca, due anni dopo gli fu imposto il velo nero delle benedettine.

La sua vita non fu lunga, era stata di grande bellezza ma le possessioni diaboliche, le malattie e le penitenze, l’avevano ormai ridotta ad uno scheletro vivente; gli ultimi anni di vita li trascorse quasi sempre a letto ammalata, assorta nella preghiera e nella meditazione della Passione di Gesù.

Morì il 13 febbraio 1469 a soli 25 anni, la sua fine fu così serena che il suo volto poté riacquistare l’antica bellezza; il demonio poche ore prima l’aveva lasciata finalmente in pace.
Eustochio è l’unico esempio che si conosca di una fedele arrivata alla santità, anche se per tutta la vita fu posseduta dal demonio.
Quattro anni dopo la sua morte, il corpo fu riesumato dal primitivo sepolcro, il quale cominciò a riempirsi d’acqua purissima e miracolosa, che cessò di sorgere solo quando fu soppresso il monastero.

Nel 1475 il corpo fu portato nella chiesa e dal 1720 fu collocato, visibile in un’arca di cristallo. Il monastero di S. Prosdocimo fu soppresso nel 1806 e il corpo della beata benedettina fu traslato nella chiesa di San Pietro sempre in Padova; sopra il marmoreo altare che contiene il suo corpo, sovrasta la pala dipinta del Guglielmi che rappresenta la beata, mentre calpesta il demonio.
Papa Clemente XIII, già vescovo di Padova, confermò il suo culto nel 1760, prima alla città patavina e poi esteso nel 1767 a tutti gli Stati della Repubblica Veneta.
La sua festa religiosa, ancora oggi officiata in tutta la diocesi di Padova, è al 13 febbraio.

6 commenti:

  1. ESTIMADOS HERMANOS:
    Solicito mi resurreccion de los injustos cuando muera por el ángel de Jehová que custodia el sepulcro como tambien solicito la conversion paranormal de Sodoma para la gente noble y para la gente linchadora y de Gomorra para la gente delincuente y para la gente violadora sexual desde la 2 generacion pendiente de convertirlos de la generacion actual hasta la 5 generacion pendiente de convertirlos porque a partir de la 6 generacion les solicito a ustedes de que Jesucristo los arrebate al cielo divino debido a que en las mansiones del padre celestial muchas moradas hay. A partir de la 2 generacion pendiente del árbol de la vida porque la generacion actual la tiene consumido esotéricamente, deben saturarlos esotéricamente del árbol de la vida hasta la 5 generacion pendiente de tal árbol.

    Atentamente:
    Jorge Vinicio Santos Gonzalez,
    Documento de identificacion personal:
    1999-01058-0101 Guatemala,
    Cédula de Vecindad:
    ORDEN: A-1, REGISTRO: 825,466,
    Ciudadano de Guatemala de la América Central.

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  2. ESTIMADOS HERMANOS:
    Solicito reencarnar transmutadamente transmigratoria a mi resurreccion de los injustos como el surgimiento original de Adán en mi personalidad corporal antes de la creacion de la mujer en el estado de inocencia antes de la transgresion original cuando muera por el ángel de Jehová que custodia el sepulcro en mi resurreccion de los injustos.

    Atentamente:
    Jorge Vinicio Santos Gonzalez,
    Documento de identificacion personal:
    1999-01058-0101 Guatemala,
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    ORDEN: A-1, REGISTRO: 825,466,
    Ciudadano de Guatemala de la América Central.

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  3. ESTIMADOS HERMANOS:
    Solicito glorificar a mi cuerpo como el de Jesucristo resucitado en la diestra del Dios padre celestial como tambien solicito el matriarcado sexual de la mujer como candidez jurisprudente como sustituto del matriarcado precario apologal.

    Atentamente:
    Jorge Vinicio Santos Gonzalez,
    Documento de identificacion personal:
    1999-01058-0101 Guatemala,
    Cédula de Vecindad:
    ORDEN: A-1, REGISTRO: 825,466,
    Ciudadano de Guatemala de la América Central.

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  4. ESTIMADOS HERMANOS:
    Solicito mi omnisciencia y mi omnipotencia como tambien mi omnipresencia y mi omnisapicencia que incluye a mi omnibenevolencia y mi preciencia, todas las cuales, del Santo Espíritu de Jesucristo y del Dios espíritu de la Vírgen Santa María.

    Atentamente:
    Jorge Vinicio Santos Gonzalez,
    Documento de identificacion personal:
    1999-01058-0101 Guatemala,
    Cédula de Vecindad:
    ORDEN: A-1, REGISTRO: 825,466,
    Ciudadano de Guatemala de la América Central.

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  5. MI MENSAJE A JEHOVA DE LOS EJERCITOS:
    Me estan torturando patéticamente con el regocijo sexual precario. Me cometieron perfidia sexual. Son disidentes sexuales. Maldito sea el pueblo de Guatemala porque me calumniaron de violador sexual. Jehová eres un Dios apático. Me estan enajenando sexualmente con ninguna garantía de lealtad despues de que me infirieron sexualmente. Me estan improvisando con la gente.

    Atentamente:
    Jorge Vinicio Santos Gonzalez,
    Documento de identificacion personal:
    1999-01058-0101 Guatemala,
    Cédula de Vecindad:
    ORDEN: A-1, REGISTRO: 825,466,
    Ciudadano de Guatemala de la América Central.

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  6. MI MENSAJE A JEHOVA DE LOS EJERCITOS:
    Me estan torturando patéticamente con el regocijo sexual precario. Me cometieron perfidia sexual. Son disidentes sexuales. Maldito sea el pueblo de Guatemala porque me calumniaron de violador sexual. Jehová eres un Dios apático. Me estan enajenando sexualmente con ninguna garantía de lealtad despues de que me infirieron sexualmente. Me estan improvisando con la gente.

    Atentamente:
    Jorge Vinicio Santos Gonzalez,
    Documento de identificacion personal:
    1999-01058-0101 Guatemala,
    Cédula de Vecindad:
    ORDEN: A-1, REGISTRO: 825,466,
    Ciudadano de Guatemala de la América Central.

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